Tutta la nostra filiera di formazione tecnica e scientifica professionale si sta allineando alle rinnovate necessità del mondo produttivo, in quanto si sta avviando un processo di digitalizzazione irreversibile.

Lo conferma il Rapporto Impresa 4.0 del Sole 24 Ore del 17 marzo, affermando che l’industria UE cerca 80 milioni di tecnici hi tech entro il 2025

Controllo qualità e manutenzione dei macchinari sono solo alcune delle mansioni, che grazie ad Industria 4.0, stanno subendo grossi cambiamenti che portando miglioramento ai processi e delle competenze degli operatori.

Il controllo qualità viene ormai fatto da software installati direttamente sulle macchine già presenti in azienda. I software eseguono attente analisi di dati statistici forniti dalle macchine e appositi sensori.

Sui macchinari si affronta il tema della Manutenzione predittiva, consentendo di anticipare i guasti senza interrompere le linee di produzione come si doveva necessariamente fare in passato.

L’assistenza ai macchinari venduti fino a poco tempo fa si faceva recandosi in loco, ora il 4.0 insegna che molto si può fare con attività da remoto interagendo con i sensori delle macchine.

Le tecnologie digitali nella nuova impresa 4.0 coinvolgono tanto i processi produttivi quanto l’impresa in generale.

Serviranno nuove figure professionali dotate di specifiche competenze digitali in parallelo a competenze trasversali sociali-interpersonali per processi lavorativi meglio integrati e connessi. Saranno fondamentali dalla capacità di lavorare in team multimediali all’autonomia e responsabilità nell’esecuzione degli incarichi.

Nei prossimi tre anni Confindustria ha evidenziato che i settori “core” della manutenzione made in Italy avranno bisogno di circa 200mila profili. Il problema è che una su tre ad oggi è introvabile.

In Europa da qui al 2025 serviranno circa 80milioni di persone con competenze elevate per rispondere alle trasformazioni digitali in atto, una sfida cruciale!

L’allarme è il lancio di questo segmento formativo e di scommettere sulla formazione continua intesa ormai come un diritto e un dovere per il lavoratore.

Con Transizione 4.0 si vuole stimolare l’investimento delle imprese nella formazione del personale garantendo accesso al Credito d’Imposta per attività di formazione 4.0